Religio

Edmondo Romano sax soprano, clarinetti, chalumeau, low whistle, flauti
Simona Fasano voce
Tina Omerzo pianoforte
Fabio Biale violino, voce
Arianna Menesini violoncello
Riccardo Barbera contrabbasso
Rodolfo Cervetto batteria

Musica, testi, arrangiamenti di Edmondo Romano
Terzo capitolo della trilogia dedicata alla ricerca umana.

RELIGIO nel suo particolare spettacolo/concerto scava il semplice/complesso percorso dell’uomo nella sua crescita spirituale. 7 capitoli che riflettono su alcuni fondamentali che un essere affronta nel corso della sua vita:  nascita, spirito, materia, rinuncia, paura, amore, morte.

Il numero 7 nelle culture antiche è simbolo di completezza ed è presente nel bene e nel male in tutti gli eventi della storia dell’uomo, numero che nasce dall’unione del 4 terreno e del 3 celeste.

Il termine Religio è la radice latina della parola religione e deriva dalle parole riunire, raccogliere religare (legare, annodare) ed indica sia il rapporto dell’uomo con il divino, la particolare attenzione di un essere verso il suo spirito, sia il rapporto con la consapevolezza terrena, delle sue radici, della sua cultura.

Il concerto guida lo spettatore in un viaggio nel mondo musicale minimalista/contemporaneo/world/jazz/progressive dell’autore attraverso le musiche originali di RELIGIO e dei precedenti album della trilogia dedicata all’uomo, SONNO ELISO e MISSIVE ARCHETIPE.

Musica per immagini, suoni orchestrali, intimisti. Timbri acustici antichi e moderni di diverse estrazioni geografiche e generi musicali coesistono, pensati e scritti in modo personale ed espressionista. Una musica fatta di suoni e silenzi, di pieni e vuoti, di antico e moderno, dove gli arcaici strumenti del passato si sposano con naturalezza i moderni suoni elettronici.

RELIGIO è stato prodotto composto ed arrangiato da Edmondo Romano presso “Eden Studio” di Genova, il mastering realizzato da Simone Carbone. La produzione esecutiva è curata dall’etichetta Visage Records di Claudio Carboni e la distribuzione da Egea Music.

L’immagine di copertina dal titolo “New Crowd #43” è realizzata dal fotografo lettone Misha Gordin.

“La prima cosa che mi ha colpito all’ascolto del primo cd di Edmondo Romano è stato il suono. Non solo

quello intonatissimo del suo strumento, ma quello generale, che dimostra la maturità di un artista che

cuce un patchwork musicale senza limitazioni di generi e di geografie…

Considerati i nuovi scenari geo-politici del Mediterraneo la sua musica non potrebbe essere più

attuale.

Con molta passione e risultati sorprendenti.” 

Paolo Fresu

Link Press Kit e per ascoltare su Drive RELIGIO

https://drive.google.com/drive/folders/174o0NSOOjd8iIB_NPGh7B50hJ78fGzDu

Link video RELIGIO in concerto “Petali di Carne”

Link video RELIGIO in concerto “Nadi”

Link video ufficiale “La Creazione”

https://youtu.be/aTNGXD7FS5o?si=Dk6Nn5glk2TdEMGm 

Contatti

Edmondo Romano

+39 3479020430

edmondo.romano@gmail.com

www.edmondoromano.net

Motus Laevus – SIFR

Tina Omerzo voce, pianoforte, tastiere
Edmondo Romano sax soprano, clarinetti, chalumeau, whistle, fluier, furulya
Luca Falomi chitarra acustica, classica, elettrica, 12 corde, oud
Max Trabucco batteria, percussioni

con

Ares Tavolazzi contrabbasso
Fausto Beccalossi fisarmonica

Il progetto Motus Laevus ha preso vita nel 2019 dall’incontro di Tina Omerzo, Edmondo Romano e Luca Falomi, tre artisti con background musicali differenti ma da sempre interessati alla ricerca musicale e alla contaminazione tra i linguaggi. La loro collaborazione ha portato alla creazione un ensemble in cui musicalmente coesistono in modo estremamente naturale suoni e strumenti antichi e moderni e le barriere tra generi e culture vengono meno.

Il nome “Motus Laevus”, trae ispirazione dal latino e può essere interpretato come “movimento inverso” o “senso antiorario” o anche “moto sinistro” anche nell’accezione positiva attribuita all’epoca allo spostarsi verso est. In un mondo in cui le parole, come la musica, racchiudono in se molteplici direzioni e forme, questo ensemble conduce un viaggio sonoro che abbraccia sia il passato che il presente, trasportando l’ascoltatore in una dimensione senza confini, dove il tempo e lo spazio si fondono in un’unica armonia.

Scrittura e improvvisazione, brani originali e tradizionali si intrecciano in un ricco mosaico di world music e jazz contemporaneo, dando vita a un’esperienza musicale le cui influenze si dipanano tra canti sloveni, danze nordafricane ed echi di avanguardie europee.

Il progetto speciale del 2024 rappresenta un nuovo capitolo, un’espansione della tavolozza sonora della band coinvolgendo due artisti di fama internazionale: Ares Tavolazzi e Fausto Beccalossi. Questa collaborazione nasce da una visione musicale comune e dalla volontà di creare insieme una musica globale e contaminata. Unisce le forze di talenti distinti per esplorare territori sonori ancora più audaci, confermando l’approccio di Motus Laevus alla creazione musicale. Motus Laevus continua il suo viaggio in continua evoluzione, offrendo un’esperienza musicale che va oltre i confini convenzionali, trasportando il pubblico in territori inesplorati ed emozionanti.

“Y”: L’Enigma della Creazione

Nel 2020, la band ha pubblicato il suo primo lavoro discografico dal titolo “Y”, prodotto e distribuito a livello internazionale dalla prestigiosa etichetta world music Felmay. L’album ha ricevuto un’ottima accoglienza e ha ottenuto importanti riconoscimenti da autorevoli riviste musicali nazionali e internazionali. È stato inoltre presentato nei programmi radiofonici di Rai Radio 3 “Piazza Verdi”, “Primo Movimento” e “Rai Stereonotte”. L’album rappresenta un enigma musicale che invita l’ascoltatore a esplorare le molteplici sfaccettature della creazione artistica. La lettera “Y”, di origine fenicia, è intrisa di significati simbolici. È una coordinata, un’incognita, una rappresentazione grafica dell’uomo, un simbolo di elevazione al cielo.

Nell’album, “Y” è un catalizzatore per il processo creativo, un punto di partenza per un viaggio attraverso le profondità dell’arte e della musica. “SIFR”: Il Vuoto che prende Forma

Nel 2023 è uscito il secondo album della band, dal titolo “SIFR”. Il termine, di origine araba, tradotto come “zero” o “vuoto”, viene qui utilizzato ben oltre il suo significato letterale. Questa parola va a rappresentare l’essenza stessa del potenziale creativo, un punto di partenza dal quale l’arte e la musica prendono forma e sostanza. “SIFR” è la naturale evoluzione di “Y” dal punto di vista compositivo, sonoro e di interplay tra gli artisti e i loro ospiti (Max Trabucco alla batteria e percussioni e Alessandro Turchet al contrabbasso).

Registrato in presa diretta e mixato da Stefano Amerio presso lo studio Artesuono, anche questo album è stato pubblicato da Felmay e distribuito a livello internazionale da Egea Music ed è stato realizzato in coproduzione con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi.

In Scena: Un Viaggio Sonoro Unico

Le esibizioni live dei Motus Laevus rappresentano un’esperienza straordinaria in cui melodia e improvvisazione si fondono in composizioni che sfuggono ai cliché, dando vita a nuovi vocaboli sonori e mondi musicali. Ogni esecuzione della band è un’opportunità di scoprire nuove sfumature e interpretazioni della loro musica, trasportando l’ascoltatore in un viaggio unico e senza confini.

ES-SÉ

Edmondo Romano sax soprano, clarinetti, flauti, programmazione, composizioni ed arrangiamenti
Simona Fasano voce e parole
Roberto Piga, Alessandra Dalla Barba violini
Ilaria Bruzzone viola
Kim Schiffo, Arianna Menesini violoncello
Riccardo Barbera contrabbasso
Fabio Vernizzi pianoforte
Alessandro Serri flauto traverso, basso, coro
Karin Selva, Giulia Beatini, Paola Cialdella, Vera Marenco coro

8 rituali per ricordare la nostra origine sacra e canalizzare il nostro potere autentico Perché è necessario risvegliare la consapevolezza cosciente.
Perché tutto è predisposto a nostro favore Perché la connessione è il confronto che cerchiamo.
Perché è gratitudine, manifestazione, guarigione

Un compositore/musicista ed una cantante/attrice offrono lapropria sensibilità ed il proprio linguaggio artistico nell’affrontare la visione di 8 ferite
(tradimento, fallimento, rifiuto, paura, separazione, rabbia, auto-boicottaggio, separazione dall’anima) per creare 8 riti musicali con vocalizzi, suoni e parole per ilcompimento del rituale attraverso la vibrazione

L’idea musicale Minimalista e Contemporanea è la coesistenza di linguaggiarcaici e moderni, la commistione di lingue diverse (italiano, inglese, francese, spagnolo, latino) dove suoni di strumenti antichi e moderni come l’antico chalumeau, i clarinetti, il saxsoprano, un quartetto d’archi e un pianoforte dialogano con la tecnologia e l’elettronica; dove vocalizzi dalla forte espressività vocale evidenziano la contemporaneaBabele, comprensibile a tutti grazie alla vibrazione che attraversanaturalmente i corpi e li trasforma.

Il lavoro è nato e cresciuto nel tempo come ulteriore tappa della ricerca che i dueartisti hanno affrontato nel loro percorso di unione tra musica e parola in ambitoteatrale che in quindici anni di collaborazione ha dato alla luce numerosi spettacoliteatrali sulla dualità maschile e femminile e sulla crescita interiore.

FEMALE SIDE: ES/SÉ

8 rituali per 8 ferite interiori

ROSE MOON – La visione e la fede dell’invisibile per lasciare la presa della paura e dell’ansia,le cose accadono perché hanno un fine
MON JARDIN – Trasformare il dolore in potenziale attraverso il processo alchemicodella metamorfosi IMPERMANENZA – Per bruciare i limiti del vittimismo e mutare ilproprio modello comportamentale
ENFADO – La natura incontenibile della rabbia come una spirale che smembra il corpo perrinascere come amore incondizionato

PASSAGE – Sospensione

MALE SIDE: ES/SÉ

SPAZIO VUOTO – L’auto-boicottaggio come via per purgarsi dalle false credenze instillatedentro dall’ambiente esterno
LA PRESENZA – Il testimone di noi stessi che osserva consapevolmente, la vita ci chiede la resatotale
L’INCONFESSATA PROCESSIONE – Dilatare il ritmo vorticoso della società squilibrata che hadimenticato la propria essenza per lasciare spazio al sorriso: il perdono dell’anima

Registrazione, mixaggio, editing di Edmondo Romano presso “Eden Studio diGenova“ – Italia Master di Andrea Tognassi presso “TRB rec”
Produzione Artistica e grafica di Edmondo Romano eSimona Fasano Foto di copertina di Roberto Ghiara
Produzione esecutiva “Eden Production“ e “Visage Music” Distribuzione digitale “Digital Distribution Bundle”

Nadir

Elias Nardi: oud
Ares Tavolazzi: basso, contrabbasso
Edmondo Romano: clarinetti, sax soprano, flauti duduk, chalumeau
Emanuele Le Pera: duff, bendir, darabouka, riqq, cajon, gong

La formazione composta da Ares Tavolazzi, Elias Nardi, Edmondo Romano ed Emanuele Le Pera porta avanti una personalissima ricerca musicale, creando un ponte sonoro ideale tra il mondo del Vicino e Medio Oriente e quello del Jazz. L’originale impasto sonoro che scaturisce dalle avvolgenti melodie e dalle ritmiche trascinanti tipiche del repertorio Arabo-Ottomano classico è arricchito dai personali arrangiamenti di alcune Danze Sacre del compositore e filosofo armeno G. I. Gurdjieff e dalle composizioni originali dei musicisti, lasciando ampio spazio all’ improvvisazione, elemento cardine di entrambe le culture.

Ares Tavolazzi

Inizia la carriera di bassista con la cantante Carmen Villani, nel gruppo beat “Avengers”. Nel 1969 forma con Ellade Bandini e il tastierista Vince Tempera il gruppo “The Pleasure Machine” e inizia a lavorare come sessionman per Guccini e i Giganti. Dal 1973 al 1983 entra nel gruppo storico d’avanguardia AREA: insieme a Demetrio Stratos, Patrizio Fariselli, Paolo Tofani e Giulio Capiozzo, registra oltre 10 LP e partecipa a numerose manifestazioni internazionali. Nel medesimo periodo si avvicina alla musica jazz, frequentando l’ambiente jazzistico di New York. Suona in dischi di artisti quali: Mina, Eugenio Finardi, Paolo Conte, Vinicio Capossela continuando la collaborazione con Francesco Guccini.

Nel 1982 partecipa al tour italiano dell’orchestra di Gil Evans, con Steve Lacy e Pietro Tonolo. Dal 1984 al 1986 è primo in una classifica dei bassisti italiani indetta da Guitar Club. Nel 1987 vince il premio A. Willaert come migliore musicista dell’anno. Dal 1990 ad oggi collabora in concerti e registrazioni discografiche con numerosi musicisti italiani e stranieri, tra i quali: Max Roach, Lee Konitz, Phil Woods, Massimo Urbani, Enrico Rava, Dado Moroni, Enrico Pierannunzi, Roberto Gatto, Danilo Rea, Paolo Fresu… Compone e suona dal vivo in numerosi lavori teatrali per la Fondazione Teatro di Pontedera. Ha tenuto seminari sull’improvvisazione in tutta Italia.

Elias Nardi

Nato a Pescia (PT) nel 1979 Elias approfondisce lo studio dell’OUD (liuto arabo) compiendo numerosi viaggi in tutto il Medioriente. Segue le lezioni del virtuoso palestinese Adel Salameh, sviluppando un personale approccio allo strumento se pur nel pieno rispetto della tradizione liutistica mediorientale. Porta avanti i suoi studi di contrabbasso classico col M° Luigi Giannoni e contestualmente si avvicina al jazz. Studia composizione a Berna col Prof. Daniel Glaus. Oltre a sviluppare la propria ricerca musicale e compositiva con i progetti dell’ Elias Nardi Group, col quale svolge regolarmente l’attività concertistica in tutta Europa, esibendosi in numerosi Festival, teatri e live radiofonici per le più importanti reti europee, come Radio Rai Tre , RSI Radio Svizzera Italiana, RTBF Radio Télévision Belge Francophone, Slovak National Radio. Ha suonato, registrato e collaborato tra gli altri con: Ares Tavolazzi, Daniele Di Bonaventura, Paolo Vinaccia, Xavier Diaz- Latorre, Gianluca Petrella, Riccardo Tesi e Banditaliana; Edmondo Romano, Didier François, Pino Jodice e Giuliana Soscia, Max Manfredi. Scrive musica per il teatro collaborando tra gli altri con la Fondazione del Teatro di Pontedera e i Teatri della Toscana per la realizzazione della colonna sonora di “Lear” ( regia di Roberto Bacci e con Silvia Pasello) assieme ad Ares Tavolazzi ed Emanuele Le Pera. Assieme ad Edmondo Romano compone, cura, arrangia ed esegue le musiche per lo spettacolo “Hagar, la schiava” tratto dall’opera omonima del poeta libanese Adonis, con Carla Peirolero ed Enrico Campanati presentato in prima nazionale, con presenza dell’autore, durante il prestigioso Festival Suq di Genova, edizione 2016. Il suo disco di esordio OrangeTree (ZDM 1006 – 2010) si è classificato 3° tra le migliori produzioni Etno/Folk/Revival al Premio Italiano della Musica Popolare Indipendente 2011 (MEI) e stabilmente nella TOP 200 della World Music Chart of Europe; Il suo secondo lavoro, The Tarot Album, pubblicato sia in Cd che in Vinile, è considerato fra i Top Album del 2012 da “Il Manifesto/Alias”. Il suo terzo lavoro Flowers Of Fragility, con Daniele di Bonaventura, Didier François, Nazanin Piri e Carlo La Manna, disponibile dall’autunno 2015, è stato prodotto dall’etichetta audiofila Analogy Records su nastro magnetico e distribuito in Cd e Mp3 da Visage Music/Materiali Sonori. Il disco ha già ricevuto importanti riscontri di critica e pubblico in Italia ed in Europa, in particolare in Svizzera, Belgio, Olanda e Germania. È stato disco della settimana per il programma Fahrenheit di RAI Radio Tre. Il suo quarto album “Ghimel” (2020 Visage Music/Egea) realizzato in trio con Daniele di Bonaventura al Bandoneon ed Ares Tavolazzi al Basso e Contrabbasso è entrato nella Long List dei migliori album del 2020 nel campo della musica etnica secondo il Preis der deutschen Schallplattenkritik. Ancora in Germania Ghimel è stato nominato disco della settimana per la prestigiosa radio WDR, nel programma “jazz and world”, disco della settimana per la prestigiosa radio BR, e a seguire nel novembre 2020 la radio rbbKultur ha incluso Elias Nardi tra i suonatori di Oud più influenti a livello europeo per quanto riguarda il crossover e la contaminazione tra i generi, nel programma “Oud-Grenzenlos” (Oud senza confini).

Edmondo Romano

Polifiatista, compositore, produttore, lavora dal 1985 nella ricerca musicale sperimentale, folk, etnica, world, minimalista, colonna sonora… perfezionando l’uso degli strumenti nelle diverse culture ed espressioni. Ha suonato in numerose colonne sonore cinematografiche per Pivio e Aldo De Scalzi, musicato reading poetici per Adonis, Fernanda Pivano, Aldo Cazzullo, Mario Macario, Maurizio Maggiani, Don Andrea Gallo, Ugo Volli, Sesbastiano Lo Monaco. Ha composto musiche per teatro (Teatro Nudo, LauraCurino, Lina Sastri, Teatro Cargo, Teatro della Tosse, Teatro Archivolto, Stabile di Catania) e televisione, esibendosi con numerosi musicisti in Italia, Europa, Asia, Sud America, condividendo palco ed esperienza discografica con Vittorio De Scalzi, Mauro Pagani, Mario Arcari, Ingrid Chavez, Pepi Morgia, Yo Yo Mundi, Armando Corsi, Tony Esposito, Ares Tavolazzi, John Hackett, Cristiano De Andrè, Vincenzo Zitello, Elias Nardi, New Trolls, Renanera, Lino Vairetti, Mauro Ermanno Giovanardi, Clive Bunker, Beppe Barra, Gino Paoli, Alberto Fortis, Marco Beasley, Marco Fadda, Max Manfredi, Filippo Gambetta, Maurizio Martinotti, Franco Lucà, Roberta Alloisio, Liguriani, Gianfranco De Franco e molti altri.

Ha preso parte a circa 150 incisioni discografiche con artisti dai più disparati generi musicali, collaborando con alcune delle più importanti etichette etno-folk, progressive, world, rock, pop d’Italia anche con numerosi progetti personali che ottengono ottimi riconoscimenti internazionali: Avarta, Orchestra Bailam, Ancient veil, Picchio dal Pozzo, Eris Pluvia, Comunn Mor e collaborato con varie formazioni come Le Vijà, Orchestra TradAl, Finisterre, Charta De Mar, Comunn Mor, Piccola Banda di Cornamuse, Fabio Zuffanti, Hostsonaten…). Curatore artistico insieme a Simona Fasano della Compagnia Teatro Nudo con la quale svolge un’intensa attività come compositore ed aiuto regista dal 2006 ed arrangiatore della formazione di musica italiana anni ’20 dal nome Luna Quart. Ha prodotto due album da solista: Sonno Eliso – I dischi dell’espleta (2012); Missive Archetipe – Felmay (2014). Nel 2017 esce il suo lavoro sulla tradizione Cabit – Unico Figlio in classifica su ITunes Italia e riconosciuto tra i 10 migliori album world music italiani del 2017.

Nel 2019 fonda insieme a Luca Falomi e Tina Omerzo il gruppo di world music/jazz Motus Laevus lavoro discografico dal titolo “Y” 2020 – Felmay che ottiene ottimi riscontri della stampa nazionale ed internazionale e nello stesso anno esce il secondo CD dei Cabit “Serenin” segnalato tra i migliori album della tradizione del 2020. Nella stagione 2019/2020 compone ed esegue dal vivo le musiche dello spettacolo “Antigone” per il Teatro Stabile di Catania con il quale realizza una tourneè di circa 120 date in tutta Italia e scrive sempre per lo Stabile le musiche per la produzione 2021/2022 “Baccanti”. Nel 2023 prende parte alla tournèe nazionale dello spettacolo “I treni della felicità” prodotto dal Teatro della Tosse per la regia di Laura Sicignano, “Il grande racconto del labirinto” e collabora a “Suor Blandina” per la regia di Sergio Maifredi. Temina diversi lavori discografici, il secondo dei Motus Laevus dal titolo “SIFR” per la Felmay, Ancient Veil “Puer aeternus” per la Ma.Ra.Cash Records ed è in lavorazione il suo terzo album solista che vede la partecipazione di circa 20 musicisti di vari ambiti musicali (jazz, musica antica, progressive rock, contemporanea, world…) dal titolo “Religio” (Visage Records).

Emanuele Le Pera

Emanuele Le Pera inizia lo studio delle percussioni alla fine degli anni Novanta con il maestro Lorenzo Gasperoni. Si specializza nello studio delle percussioni arabo-ottomane (darbouka, riq, frame drums con i maestri Abdallah Mohammed, Ibrahim El Minyawi e Walid Hussein) e di quelle persiane (daf e zarb, con il maestro Mohssen Kasirossafar). Ha suonato in teatri, festival e live radio shows italiani e stranieri (Radio Svizzera Italiana, RadioTélévision Belge de la Communauté Française) con diversi artisti, tra i quali Max Manfredi, Ares Tavolazzi, Elias Nardi, Didier François, Shadi Fathi, Edmondo Romano, Max De Aloe, Francesca Breschi e Ghazi Makhoul. La collaborazione con alcuni degli artisti sopra citati si è estesa alla realizzazione dei seguenti album: “Luna Persa” (M. Manfredi, premio Tenco 2009), “Orange Tree” (E. Nardi, 2010), “The Tarot Album” (E. Nardi, 2012), “Dune” (Sharg Uldusù 4tet, 2015), “Thinking of Others” (Nahawand Project, 2021). Tra le altre registrazioni, si segnalano “Kalò Taxìdi” (Kalò Taxìdi Project, 2019) e “Danzastorie” (Di terra in Terra, 2013). Ha realizzato per la fondazione Teatro di Pontedera e i Teatri della Toscana, la colonna sonora “Re Lear” (regia Roberto Bacci e con Silvia Pasello) con A. Tavolazzi e E. Nardi. Dal 2003 svolge attività didattica attraverso corsi e seminari presso diverse scuole di musica e di danza mediorientale. Tiene inoltre lezioni-concerto in tutta Italia, in teatri, scuole, auditorium e conservatori (nel 2010/2011 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano).

Il vento che suona

Edmondo Romano – Il vento che suona

Un concerto/spettacolo molto particolare. Un vero e proprio viaggio nella tradizione di origine di numerosi strumenti popolari a fiato provenienti da moltissime parti del mondo. Attraverso le esecuzioni di melodie tradizionali ed originali tratte dai sui album Sonno Eliso, Missive Archetipe e l’ultimo RELIGIO lo spettatore si troverà ad ascoltare una mistura di brani di vario genere provenienti dalla musica contemporanea, minimalista, dal mediterraneo, dall’est Europa, dal medio ed estremo oriente, dal nostro Mediterraneo, dalla verde Irlanda… in un particolare ed inusuale spettacolo dove radici storiche e geografiche si fondono assieme.

I sassofoni, i clarinetti, i vari flauti dolci, il clarinetto tradizionale turco, i clarinetti del ‘600 chiamati chalumeau, le cornamuse francesi musette, l’oboe italiano piffero, l’indiano shanai, la turca zurna a doppia ancia, l’armeno duduk, le ocarine italiane, il flauto armonico norvegese, gli antichi flauti in corno e globulari, nasali, richiami degli uccelli ad acqua, i numerosi flauti irlandesi chiamati whistle, il flauto dell’India del sud bansuri, il flauto boliviano mohozeno, la trombetta egiziana mizmar, il flauto rumeno fluier, il flauto ungherese furulya, il grande flauto armonico slovacco fujara… sono alcuni degli strumenti che danno vita allo spettacolo insieme alla moderna loopstation.

Suoni dal vento, Battiti dalla terra 

Edmondo Romano e Matteo Rabolini Suoni dal vento, Battiti dalla terra

Viaggio nella tradizione degli strumenti a fiato e percussione Un palco che presenta allo spettatore circa 70 strumenti provenienti da tutte le parti del mondo. Un viaggio nel tempo attraverso brani tipici della tradizione di origine di ogni singolo strumento con accenni ai metodi costruttivi e la loro storia, attraverso l’esecuzione di melodie tradizionali ed originali dove radici storiche e geografiche si fondono assieme. 

Un dialogo con il pubblico che si troverà quindi ad ascoltare una mistura di brani mediterranei, dell’est, mediorientali, orientali, africani e sarà coinvolto nel vedere per la prima volta strumenti sconosciuti, suoni sentiti spesso solo attraverso l’ascolto di colonne sonore o particolari registrazioni. Verranno eseguiti dal duo brani tipici della tradizione di origine di ogni strumento con accenni alle tonalità e agli abbellimenti utilizzati nel singolo ambito culturale e musicale, sempre all’insegna del rispetto delle varie tradizioni, senza tralasciare l’aspetto della naturale contaminazione delle differenti culture. Gli spettatori potranno interagire chiedendo approfondimenti. La durata dell’incontro è di circa un’ora e mezza. Lo spettacolo è adatto a tutte le tipologie di pubblico e a tutte le età. Nelle versioni per ragazzi e per bambini l’evento viene adattato in base allo spazio e al pubblico a cui è indirizzato. 

Suoni dal vento, Battiti dalla terra su Youtube 

Suoni in controluce

Edmondo Romano sax, clarinetti, flauti, duduk, chalumeau, fluier
Claudio Farinone chitarra classica, baritona, elettrica, ukubass

Note del mondo dentro la pellicola

Un concerto e al contempo uno spettacolo molto particolare, dove gli strumenti, le tradizioni, le immagini, i suoni, si associano sinergicamente per dar voce alla poesia visiva della settima arte: il cinema. Tutto guidato dalle melodie che nella, disciplina cinematografica trasportano lo spettatore. Musica e immagini si alimentano reciprocamente. Elemento fondamentale é il suono di strumenti arcaici e moderni che coesistono: un antico duduk armeno crea note su una loopstation, un africano ukubass accompagna un moderno sax soprano.

Edmondo Romano e Claudio Farinone navigano su questa idea, percorrendo un viaggio dove i luoghi d’approdo sono i loro strumenti. Il palco è arricchito dalla presenza di sassofoni, clarinetti, flauti dolci, chalumeau, le cornamuse francesi, l’indiano shanai, la turca zurna , l’armeno duduk, le ocarine italiane, il flauto armonico norvegese, i numerosi flauti irlandesi chiamati whistle, il flauto dell’India del sud bansuri, il flauto boliviano mohozeno, la trombetta egiziana mizmar, il flauto rumeno fluier, il flauto ungherese furulya, il grande flauto armonico slovacco fujara. E poi l’eleganza della chitarra classica, la profondità della baritona, la vivacità della chitarra elettrica e le note gravi e rotonde dell’ukubass. Una miriade di colori che ci accompagnano nei luoghi del mondo, sempre stimolati da una suggestione visiva. Due arti e due musicisti dialogano, tra scrittura e improvvisazione, dove ogni brano del concerto è sorpresa e scoperta.

ancient veil

Alessandro Serri voce, chitarre elettriche, acustiche, classiche e 12 corde
Edmondo Romano sax soprano, clarinetti, low whistle, flauto dolce, chalumeau
Luca Scherani piano, moog, organo hammond, synth
Simona Fasano voce
Fabio Biale violino, mandolino, percussioni, voce
Andrea Anzaldi basso, voce
Marco Fuliano batteria

Un concerto dove lo spettatore ripercorre tutto il percorso musicale della band dallo storico «Rings of earthly light» del 1991 sino ad oggi con l’esecuzione del nuovo album “Puer aeternus”, un viaggio nel progressive rock di oltre 30 anni tutto in una nuova ed attuale veste sonora.

Le origini degli Ancient Veil risalgono al 1984 quando Alessandro Serri e Edmondo Romano fondano gli Eris Pluvia, fautori di una fusione tra i suoni antichi e moderni progressive rock con influenze folk e canterburiane.

Nel 1991 esce il loro debutto discografico “Rings of earthly light“, uno dei più apprezzati album progressive rock di quegli anni destinato nel tempo a diventare un vero e proprio disco di culto tra gli appassionati.

Abbandonata la band nel 1992 Romano e Serri coadiuvati da Fabio Serri creano il progetto Ancient Veil e nel 1995 pubblicano l’album omonimo. Seguirà una lunga pausa durata oltre vent’anni nella quale i due musicisti si dedicano ad attività sartistiche separate.

Nel 2017 gli Ancient Veil pubblicano il nuovo album “I am changing“ per la Lizard Records.

Le atmosfere care a Romano e Serri tornano in un nuovo capitolo e in pochi mesi ottengono ottime recensioni da parte delle più importanti testate internazionali dedicate al progressive rock.

Nel febbraio 2018 viene pubblicato “New – The Ancient Veil remastered” ristampa dell’omonimo CD che nel 1995 produsse la Mellow Records, riproposto in una nuova versione.

Il 9 maggio 2018 esce un CD live registrato durante due concerti realizzati nel 2017 a “La Claque” di Genova, Rings of earthly… Live un album che ripercorre i trent’anni di carriera della band, proponendo dal vivo alcuni brani entrati a far parte della storia del new progressive italiano dal 1991 ad oggi. Il CD è prodotto dalla Lizard Records in collaborazione con Black Widow Records.

Nel 2019 esce “1991/1995 Rings of earthly light and other songs“ una nuova versione rimasterizzata del primo album di Alessandro Serri e Edmondo Romano come Eris Pluvia, con un nuovo mix ed nuovo mastering, con in più tre brani tratti da “The ancient veil“ proposti in una nuova veste e due brani inediti composti nel 1994.

Nell’ottobre 2020 esce il nuovo lavoro discografico degli Ancient Veil dal titolo “Unplugged Live.“

Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti per il precedente disco “Rings of earthly… Live ” la band decide di completare questo percorso dal vivo con un nuovo disco che racchiude principalmente le esecuzioni acustiche registrate dal vivo a “La casa di Alex“ a Milano nell’ultimo anno.

“You’ll become rain“ esce poco prima come singolo del live. Questa è una composizione del 1991 scritta da Serri e Romano nel periodo degli Eris Pluvia che non era mai stata incisa.

Nel 2022 inizia la collaborazione degli Ancient Veil con la Ma.Ra.Cash. Records, con la realizzazione di un arrangiamento acustico in trio (Alessandro Serri, Edmondo Romano e Fabio Serri) del brano “I believe in you” per un doppio CD tributo a John Wetton, intitolato Celebrating the dragon.

Il 10 novembre 2023 esce “Puer Aeternus“ (Ma.Ra.Cash. Records) un album decisamente prog con aperture sperimentali, acustiche, ma è anche un’opera, è teatro, storia, musica per immagini ed emozioni, dove in primo piano risuonano gli strumenti acustici da sempre marchio degli Ancient Veil.

La tavolozza si arricchisce con un presente quartetto d’archi ed una corposa sezione di fiati formata da clarinetto, oboe, fagotto, corno francese, quasi a creare una piccola orchestra e con numerosi ospiti come Lino Vairetti degli Osanna, Roberto Tiranti dei New Trolls, Tony Cicco dei Formula 3, Sophya Baccini, Simona Fasano, Elisa Marangon.

Il disco viene riconosciuto dalla stampa italiana ed internazionale come uno dei migliori album del 2023

I dipinti ad olio in copertina degli album degli Ancient Veil come quelli presenti all’interno dei libretti sono tutti realizzati dalla pittrice Francesca Ghizzardi, segno distinguibile di tutti i lavori della band.

Ghizzardi, segno distinguibile di tutti i lavori della band.

Link Video/Audio

Video Live “Trasimeno Prog”

Video Ufficiale “L’ascesa di Hermes nel dio visibile“

Album “Puer aeternus”

Contatti

Edmondo Romano +39 3479020430

edmondo.romano@gmail.com

Alessandro Serri +39 3403160655

ancientveilprogband@gmail.com

www.ancientveil.it